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Le leucemie acute sono patologie molto eterogenee, caratterizzate da un numero di mutazioni citogenetiche e molecolari ricorrenti che influenzano la risposta alle terapie convenzionali, il rischio di ricaduta e la sopravvivenza dei pazienti.
Recentemente, i progressi nella caratterizzazione genetica e comprensione della fisiopatologia della leucemia mieloide acuta hanno portato al miglioramento degli strumenti diagnostici e al potenziamento degli strumenti prognostici che sono diventati parte integrante delle nuove classificazioni WHO e ICC e delle linee guida ELN. Il ventaglio dei trattamenti disponibili è in rapida evoluzione, con molteplici nuove terapie approvate negli ultimi anni che hanno portato a significativi progressi degli outcome clinici anche nei pazienti anziani e “unfit”. Il paradigma di trattamento sta evolvendo verso una dimensione di precisione, potenzialmente in grado di migliorare qualità e aspettativa di vita.
Anche nelle leucemie linfoblastiche acute le conoscenze biologiche hanno permesso di migliorare l’approccio terapeutico. In particolare, le immunoterapie (anticorpi monoclonali e terapie cellulari) sono oggetto di continua ricerca clinica e stanno incrementando l’armamentario di agenti terapeutici diretti contro la leucemia
Nell’ambito di una così rapida e - talvolta - radicale evoluzione delle conoscenze, non è sempre facile orientarsi nella scelta del trattamento più consono. L’obiettivo di questo incontro è, pertanto, quello di discutere, con un approccio traslazionale, i recenti progressi sia in ambito diagnostico che terapeutico della leucemia mieloide e linfoblastica acuta, sottolineando le implicazioni che il riscontro di tali alterazioni comportano nella pratica clinica, per favorire lo sviluppo di percorsi diagnostici condivisi che devono declinarsi in interventi terapeutici sempre più personalizzati.